giovedì 26 giugno 2008

Ancora rigori...


Questa volta però diversi, o meglio, questa volta sarò un po' più diretto.

A volte può capitare di trovarsi di fronte a delle occasioni, delle opportunità che, potenzialmente, potrebbero dare veramente una piega diversa alla situazione, come in Australia-Italia nel 2006, quando a 2 minuti dallo scadere fanno fallo (era poi davvero fallo?) su Grosso in area.

A quel punto c'è da prendere una decisione alla svelta: pochi secondi per scegliere e, magari, cambiare la propria storia.

Se mi giro appena di tre quarti e guardo indietro trovo almeno un paio di queste occasioni nella mia vita recente. In una ho sicuramente spiazzato il portiere e posso dire di aver vinto, nell'altra, forse, il rigore l'avevo anche tirato bene, ma ho preso il palo e ho perso ai supplementari...e pensare che ci avevo messo quasi 8 anni a procurarmelo.

Adesso c'è da capire solo se devo aspettare i prossimi Mondiali per avere un'altra opportunità; in ogni caso in 4 anni, le squadre cambiano parecchio!

lunedì 23 giugno 2008

Calci di rigore

Alla fine è sempre la stessa solfa.

Provi a giocare con le spalle coperte, fai catenaccio e contropiede (o, come si dice adesso "ti affidi alle ripartenze"), lasci che i tuoi avversari tengano la palla, facciano mille passaggi, permetti che ti imbriglino a centrocampo nella loro ragnatela e provi ad infilarli in velocità, caso mai dovessero distrasi nel momento sbagliato. Intanto il tempo passa, e la lotteria dei rigori si fa sempre più vicina, ora come ora il ragionamento che chi guarda questa partita potrebbe fare è che crediamo di essere certi di avere tra le mani il biglietto vincente...tutti sanno però, che nel futuro non c'è memoria.

Questa metafora calza a pennello.

Personalmente interpreto la correlazione muro/difesa come un fondamentale d'attacco...

Ha ragione Donadoni: "E' da sciocchi andarsene per un calcio di rigore".

giovedì 12 giugno 2008

Campo minato

A volte si istaurano, con le persone, strani equilibri.

Con alcuni l'empatia è altissima subito, senza bisogno nemmeno di conoscersi troppo, in altre situazioni rapporti anche consolidati dal tempo possono prendere delle pieghe tutt'altro che comode, per nulla facili da gestire.


Sono sicuro che molto dipenda da come ci si pone nei confronti della vita in un determinato periodo, del resto si sa che alla fine "tutto gira, perchè è una ruota", ma sono altrettanto convinto che anche gli innumerevoli gatti neri che negli ultimi mesi mi attraversanola strada ci stiano mettendo lo zampino...


Fatto sta che, seppur armato delle migliori intenzioni, troppo spesso mi rendo conto di fare o dire le cose più sbagliate che si possano fare o dire in certo momento. Ecco allora che la tentazione di tacere, o di "stare-fermo-che-è-meglio" prende il sopravvento e mi accorgo di limitarmi per non pestare quello che qualche animale (di solito si pensa ad un cane, ma credo che più probabilmente si trattasse di un gatto...nero) ha lasciato sulla mia strada.


Poco male, da ora in poi mi impegnerò a mantenere 2 semplici intenzioni:

1. Cercherò di star più attento a dove metto i piedi,

2. Quando un gattaccio nero mi attraverserà la strada tirerò dritto, magari spingendo un po' di più col piede destro...

martedì 10 giugno 2008

Lacrime e preghiere

Mi sono sempre domandato come sarebbe stata la mia Maturità senza quelle 30 gocce di Guttalax nella borraccia la sera prima degli orali.

Probabilmente non migliore di quella che poi è realmente stata.

Se ripenso ai miei esami non posso fare a meno di ricordare le ore appena precedenti l'appello, quelle ore tremende, cortissime, passate sui libri a ripassare e a ripetermi che "...se mi ci fossi messo prima...".
Non che mi sia mai presentato senza un'adeguata preparazione, ma in quei momenti non ci si sente mai veramente pronti. Per fortuna...
Quante volte ho preparato la Fosca a un fiasco (micca male il gioco di parole eh?) e quante volte, per tutta risposta, mi son sentito dire che era inutile gnolare adesso, che avrei dovuto studiare di più e partendo prima, e che comunque sarebbe andata bene e avrei spuntato un buon voto?
Inutile dire che nonostante la mia diligenza da studente modello (non ho detto secchione, ho detto modello), in quei momenti mi sentivo veramente non pronto, sentivo davvero il vuoto nozionistico più completo, stavo male sul serio.

A breve dovrò sostenere un'altra prova, questa volta non sarò esaminato, esaminerò.

Auguro ai miei allievi di vivere quello che ho vissuto io nemmeno tanto tempo fa, emozione per emozione, sensazione per sensazione, perchè sono cose che fanno crescere, arricchiscono.

...Guttalax a parte.